Verbale Consiglio Direttivo del 29.06.23

Il Consiglio Direttivo eletto nel corso dell'assemblea dei soci del 30 maggio c.a.si è riunito per concordare la nomina delle cariche sociali [vedi copia del verbale - clicca qui]. il nuovo Consiglio di Presidenza è composto dal Presidente, Paolo Merli [che è stato riconfermato dalla precedente gestione]. 

Come vice-presidente  è stato indicato Corrado Confalonieri.

Subentra a Roberto Lusardi nella funzione di tesoriere, Martina Croci.

Subentra a Valeria Barabaschi come segretario Antonio Illari.

Si ringraziano tutti i collaboratori che in questi anni, resi ancor più difficili per la pandemia, hanno contribuito alla vita associativa e un augurio per i nuovi soci che iniziano il loro servizio all'interno del CRAL.

Verbale assemblea dei soci 2023

Clicca su questo link per visualizzare e scaricare copia del verbale dell'assemblea e del bilancio consuntivo 2022 e di quello preventivo 2023 - clicca qui

COVID, L’AMAREZZA DEI SANITARI NEL GIORNO DEL RICORDO

“PRIMA CI CHIAMAVANO EROI, OGGI CI RITROVIAMO INDAGATI E AGGREDITI” – Ai giardini intitolati alle vittime del Covid in via Portapuglia si è celebrato il ricordo delle vittime della pandemia. Hanno preso la parole i rappresentati di tutte le istituzioni. Hanno ricordato il dolore e la paura di quel tragico e terribile 2020 che ha cambiato in maniera irreversibile la vita di tutti noi. In rappresentanza del mondo della sanità Andrea Magnacavallo. Oltre a essere attualmente il direttore sanitario dell’Ausl, Magnacavallo in quel drammatico periodo guidava il punto più sensibile di tutta la città: il pronto soccorso. Le parole di Magnacavallo hanno espresso dolore, certo, come tutti, ma anche tanto rammarico per quello che sta accadendo oggi, con le luci della pandemia ormai spente.

DA EROI A INDAGATI E AGGREDITI

“E’ triste perché in quel periodo siamo stati in prima linea contro un nemico mortale e sconosciuto, combattendo a mani nude. Oggi ci ritroviamo con un’escalation di episodi di violenza verso gli operatori sanitari e ci ritroviamo sulle pagine dei giornali indagati per dubbie situazioni di malpractice sanitaria”. Il riferimento è all’inchiesta di Bergamo che oltre ad annoverare indagati illustri, sta mettendo in dubbio il corretto approccio mantenuto dal mondo sanitario in quel periodo. “E allora mi vien da dire che forse non abbiamo vissuto tutti la stessa situazione, forse il messaggio non è chiaro. Perché in quel periodo le istituzioni e il volontariato, tutti si sono uniti per cercare di combattere una malattia di cui non conoscevamo nulla. Ma la scienza con il tempo ha dimostrato il proprio valore, sono usciti i farmaci e sono usciti i vaccini. E se oggi ci siamo lasciati la pandemia alle spalle è soprattutto grazie alla scienza”.

PATRIZIA BARBIERI: “TUTTI HANNO DATO IL MASSIMO, MA NON ABBIAMO POTUTO EVITARE TUTTE QUESTE MORTI”

Non ha preso la parola ma abbiamo voluto chiedere un ricordo a chi, in quel periodo, si è ritrovato a gestire l’intero territorio, travolto dal virus, Patrizia Barbieri, allora sindaco della città e presidente della Provincia. “La consapevolezza di non conoscere un nemico che già dal primo giorno ha iniziato a seminare dolore. Dolore, il denominatore comune di ciò che la popolazione ha vissuto. Essere qui oggi per questa cerimonia ti devasta ancora il cuore. Perché la quotidianità ti porta a vedere il lato positivo di aver superato tante criticità, quando vieni qui però ti ricordi ancora quei giorni di disperazione e malattia. Tutti hanno dato il massimo, ma non abbiamo potuto evitare tutte queste morti. Morti che ci accompagnano non solo nel ricordo ma anche in quella che dovrebbe essere la nostra azione quotidiana: cioè essere consapevoli che possono capitare situazioni devastanti e bisogna essere sempre pronti a disposizione del proprio territorio e della propria comunità”.

TARASCONI: “SANITARI, CORAGGIO E GENEROSITÀ STRAORDINARI”

“C’è una consapevolezza, infine, che non ci abbandona e che in questa ricorrenza, dedicata alla memoria di tutte le vittime della pandemia. Consapevolezza che ci fa percepire più forte la necessità e l’urgenza di sentirci vicini, di esprimere l’intensità del ricordo e la gratitudine, tuttora così intensa e sincera, nei confronti delle persone che da quel 20 febbraio 2020 in avanti si sono fatte carico e prese cura di noi e della nostra comunità. Lo hanno fatto con coraggio e generosità straordinari. Lo hanno fatto onorando la propria etica professionale, gli ideali dell’umanità più autentica, i principi di una solidarietà fattiva e concreta. Mettendo a rischio la propria incolumità e quella dei loro cari per restare sempre in prima linea. Spesso a costo della loro stessa vita, come è stato ricordato poche settimane fa rendendo il tributo del Paese a 500 tra medici e infermieri che il Covid ha strappato ai propri affetti e al proprio lavoro, interpretato con amore sino all’ultimo istante. Nell’ingombro faticoso delle tute protettive indossate da tutto il personale sanitario degli ospedali e delle squadre delle Usca, nelle divise delle associazioni di primo soccorso e di Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco, delle Forze Armate e di Polizia. In tutte queste divise riconosceremo per sempre il simbolo dell’altruismo e della dedizione, dello spirito di servizio e del sacrificio, di una responsabilità esemplare e di un autentico senso di appartenenza alla collettività”.

[Tratto da www.piacenza24.eu]

Per non dimenticare

Il Giorno della memoria cade ogni anno il 27 gennaio. 

L'evento si celebra tutti gli anni in Italia e nel resto del mondo: ma cosa si intende per “memoria”? 

E cosa è importante ricordare? 

È una giornata commemorativa che non va considerata solo come un omaggio alle vittime del nazismo ma è un’occasione di riflessione. 

Il 27 gennaio 1945 è il giorno in cui, alla fine della seconda guerra mondiale, i cancelli di Auschwitz vengono abbattuti dalla 60esima armata dell’esercito sovietico. 

Con l’avvicinarsi dell’Armata Rossa, già intorno alla metà di gennaio, le SS iniziarono ad evacuare il complesso e a eliminare quante più prove dei crimini che avevano commesso, facendo esplodere diverse strutture, alcune delle quali contenevano i forni crematori industriali, e i beni delle vittime dello sterminio. Quando la 60esima armata dell’esercito sovietico arrivò al campo principale di Auschwitz, trovò davanti a sé uno scenario desolante. 

La giornata del 27 gennaio è andata ad assumere col tempo un significato simbolico: quello della fine della persecuzione del popolo ebraico. 

Il 20 luglio del 2000 in Italia è stata approvata la legge 211, che ha istituito in questo giorno il “Giorno della Memoria”: una commemorazione pubblica non soltanto della shoah, ma anche delle leggi razziali approvate sotto il fascismo, di tutti gli italiani, ebrei e non, malati psichiatrici e omosessuali, che sono stati uccisi, deportati ed imprigionati, e di tutti coloro che si sono opposti alla ‘soluzione finale’.

Da M.C.L. Emilia-Romagna una presentazione del Forum Terzo settore

Pubblichiamo il video di presentazione del Forum Terzo Settore ricevuto da MCL Emilia-Romagna, realizzato con l’obiettivo di far conoscere maggiormente e promuovere all’esterno la sua mission, i suoi principi e le sue attività. Comunicare con le immagini e attraverso un linguaggio semplice la complessità del variegato mondo che il Forum Terzo Settore rappresenta una grande sfida, che dobbiamo cogliere per portare avanti con sempre maggiore efficacia il nostro lavoro.

PREDICHE CORTE, TAGLIATELLE LUNGHE

Mercoledì 16 novembre alle ore 18:00 presso la Biblioteca del convento di Santa Maria di Campagna - in piazzale delle Crociate, 5 a Piacenza - si tiene l’incontro: “PREDICHE CORTE, TAGLIATELLE LUNGHE”.

Intervengo: Federica Villa, autrice del libro “Padre Contardo. L’allegria cristiana” dedicato a padre Montemaggi. Padre Secondo Ballati, superiore della comunità francescana di Santa Maria di Campagna. Saluti introduttivi dell’ing. Roberto Reggi, presidente Fondazione di Piacenza e Vigevano e del dott. Pietro Coppelli, condirettore generale della Banca di Piacenza.

Padre Contardo Montemaggi (1935-2021) è nato a Villa Verucchio, in provincia di Rimini, dove - secondo la tradizione - sorge il cipresso piantato da San Francesco. Il suo servizio pastorale, iniziato a Parma nel 1962, ha abbracciato l’intera regione Emilia-Romagna, da Ravenna a Piacenza. Ora un libro, pubblicato dalle Edizioni il Duomo, ne racconta la storia attraverso testimonianze e immagini.
Siamo tutti invitati a partecipare a questo momento d’incontro che ricorda questo frate che con la sua “gioiosa fede” è stata a fianco di tanti di noi nel suo servizio tra le corsie del nostro ospedale e non solo …

Il libro è venduto a  15,00 € e il ricavato viene destinato ad opere di carità. Ovviamente partecipare all'incontro non obbliga a comprare.

Una nuova sezione locale del nostro CRAL

All'interno del parco geologico del piacenziano, è situata la vecchia torre di guardia del 1400 dove venivano riscossi i dazi, da qui il nome località Cancellieri di Badagnano nel comune di Lugagnano, oggi è completamente restaurata, con una piccola scuderia per cavalli di proprietà della padrona di casa. La struttura è circondata dal bosco da una parte e dal torrente Chero dall'altra immersa nella natura e nella pace del parco del piacenziano, che offre passeggiate e sentieri segnati anche per mountain bike.

Possibilità di merende nel bosco accompagnati dai ‘miniature horse’ e dall'asino Osvaldo.

Sono benvenuti tutti gli animali da compagnia.

Camiceria Hermo, la collezione Primavera/Estate 2022

APPUNTAMENTO GIOVEDÌ 5 MAGGIO 2022 PRESSO IL PARK HOTEL A PIACENZA PER LA PRESENTAZIONE DELLA NUOVA COLLEZIONE.

Sapienti mani artigiane che creano con cura prestigiosi capi e che vengono offerti a particolari condizioni convenzionate ai soci dei CRAL. 

La scelta del tessuto di qualità, la cura del dettaglio, la confezione esclusivamente sartoriale … tutto questo è “Hermo”, la camiceria italiana che garantisce qualità e gusto di un’eccellenza intramontabile. Nata nel 1972 la Camiceria Hermo è specializzata nella produzione e vendita di camicie, partendo da un’accurata selezione dei tessuti, passando per lo studio dei modelli fino ad arrivare ad un’attenta opera di confezione, sempre e comunque “Made in Italy”. La produzione di camicie spazia dai generi classici ai più casual e di tendenza, con particolare attenzione ai tessuti “non stiro” sempre più apprezzati in questi ultimi anni.

All’attenzione dei soci del CRAL USL PIACENZA A.P.S.

Il 17 aprile ricorre la festività della Pasqua, quest’anno il CRAL USL PIACENZA A.P.S., grazie alla collaborazione del “CRAI - Falegnameria del Gusto” e nel sapore della tradizione, omaggia ai suoi soci la colomba pasquale.

Morbida, ricca di ingredienti scelti e dosati ad arte. Preparata ancora oggi secondo l’antica ricetta originale, deve la sua eccellenza all’impasto lievitato naturalmente per oltre due giorni con puro Lievito Madre Naturale e al lento raffreddamento.
Il gusto più classico, completato dalla golosità della glassa croccante di nocciole con mandorle intere e granella di zucchero.

Dal 25 marzo, all’ingresso della sede del CRAL di via Taverna, 49 a Piacenza e sul sito www.craluslpiacenza.it, saranno indicati i i giorni e gli orari in cui sarà possibile la consegna delle colombe.

Sarà anche possibile prenotare la consegna presso i punti vendita “CRAI - Falegnameria del Gusto” di Piacenza convenzionati (Via Taverna 86 e Via Emmanueli 33) inviando un messaggio Whatsapp o SMS al 3456167195 o scrivendo a segreteria@craluslpiacenza.it, oppure concordare un appuntamento, telefonando o inviando un SMS o un messaggio di Whatsapp ad uno di questi contatti: Paolo (al 3277793536), Sergio (al 3493756591), Valeria (al 3405767180) o ancora, scrivendo a segreteria@craluslpiacenza.it.

Stiamo anche organizzando la consegna presso le strutture di Bobbio, Castel San Giovanni e Fiorenzuola d’Arda (di cui daremo info a breve).

Il dono della colomba pasquale è un pensiero che il circolo riserva ai suoi soci, un piccolo gesto per ringraziarli dell’impegno che quotidianamente mettono nel loro lavoro e per non dimenticare l’importanza della pace, sempre e sopratutto in questi giorni martoriati dalla guerra in Ucraina. Recita la nostra Costituzione all’art. 11: “La guerra è un male assoluto e va ‘ripudiata’, essa non deve più essere considerata una scelta possibile da parte della politica e della diplomazia”.

La colomba nella cristianità è simbolo di pace e salvezza. Nella Bibbia si narra che Noè fece uscire per tre volte dall'arca una colomba che, alla fine, tornò da lui con un ramoscello d'ulivo nel becco segno evidente che la riconciliazione con Dio era avvenuta.

Dall'Arca di Noè alla Risurrezione, la colomba rappresenta il simbolo della speranza e della salvezza.

A tutti l’augurio di una Santa Pasqua di pace e serenità.


DONAZIONE DI 4mila EURO DAL CRAL USL PIACENZA A.P.S. AL SERVIZIO USCA DI PIACENZA

Una importante donazione di 4mila euro è stata fatta dal CRAL - che associa oltre settecento dipendenti della AUSL - alle squadre USCA di Piacenza. Venerdì 18 febbraio si è tenuto l’incontro con alcuni rappresentanti del CRAL e dell’USCA davanti alla Centrale 19, luogo di partenza e arrivo delle squadre mediche. I soldi della donazione saranno impiegati per l’acquisto di strumentazione necessaria al lavoro delle squadre sanitarie che operano nell’assistenza domiciliare sul territorio della nostra provincia.

Vedi la notizia pubblicata su Telelibertà

LA MANOVRA “DIMENTICA” I SANITARI, CRESCE IL LORO MALCONTENTO

… «Siamo pochi e al collasso, ma il governo ci ignora. Basta! Siamo stanchi di essere gli unici eroi»
Una «carenza evidente e annunciata», rispetto alla quale però il governo non ha fatto nulla e, anzi, anche nella manovra ha completamente «dimenticato» la categoria. La Federazione nazionale dei sanitari lancia l’allarme rispetto alle carenze di organico, che non hanno trovato una risposta neanche in finanziaria e la cui entità si misura sui dati dell’Agenas, l’Agenzia nazionale dei servizi sanitari: all’appello mancano circa 20-30mila unità.
La Federazione nazionale degli Ordini delle professioni sanitarie ha quindi chiarito come, in vista della manovra, avesse sostenuto due emendamenti, che riguardavano, in particolare, le indennità per i contratti ad interim e l’aumento dei docenti-sanitari per formare più personale specializzato. Entrambi, però, sono rimasti lettera morta. Anche la Commissione UE nel suo “State oh Health in the Eu” ha lanciato l’allarme della carenza di organico in Italia e ha sottolineato come il nostro Paese impieghi meno personale sanitario rispetto a quasi tutti i Paesi dell’Europa occidentale: il loro numero (6,2 per mille abitanti) è inferiore del 25% alla media UE.
«Il governo ha stanziato 480 milioni di euro per assumere circa 9.600 unità specializzate nel corso del 2021». Però non bastano: ce ne vogliono almeno uno ogni 2-3.000 abitanti, cioè circa 20-30mila in più, ma anche dei 9.600 già previsti, non se ne sono trovati oltre 3mila». Dunque, nulla di fatto e nessuna considerazione nemmeno delle più banali e nessun tipo di apertura a una categoria di professionisti di cui a quanto pare i servizi sanitari non possono fare a meno. Né c’è alcun accenno a una soluzione che non ricorra al precariato per colmare la carenza, nonostante le proposte da tempo avanzate.
«Tutto ha un limite però», avvertono i sanitari italiani, «siamo stanchi di essere gli unici eroi».

Convocazione assemblea soci CRAL USL PIACENZA

Presso la sede sociale in Via Taverna, 49 - Piacenza, in prima convocazione, venerdì 17 settembre 2021 alle 08:00, e in seconda convocazione Sabato 18 settembre 2021 alle ore 09:30 è convocata l'assemblea ordinaria dei soci al termine della quale si terrà l’assemblea straordinaria per discutere e deliberare sui seguenti ordini del giorno:
O.d.G. ASSEMBLEA ORDINARIA:
- Presentazione e approvazione bilancio consuntivo 2020;
- Presentazione e approvazione bilancio preventivo 2021;
- Varie ed eventuali.
O.d.G. ASSEMBLEA STRAORDINARIA:
- Modifiche allo statuto associativo
- Varie ed eventuali.
Per info contattare il n. tel. 3456167195 oppure scrivere a segreteria@craluslpiacenza.it 

12 MAGGIO 2021 GIORNATA INTERNAZIONALE DELL’INFERMIERE

Oggi, nella GIORNATA INTERNAZIONALE DELL’INFERMIERE, ricordiamo la vocazione di un servizio che ha rivestito, e rivestirà sempre di più, un ruolo fondamentale negli ospedali e nel rapporto con i malati e le famiglie sul territorio. Il loro lavoro va sostenuto sempre per tutelare il diritto alla salute di tutti noi.

La GIORNATA INTERNAZIONALE DELL’INFERMIERE si celebra in tutto il mondo, il 12 maggio, anniversario dei 200 anni dalla nascita, a Firenze, di Florence Nightingale, fondatrice dell'infermieristica moderna.

Gli infermieri sono la spina dorsale di qualsiasi sistema sanitario e oggi, molti di loro si trovano in prima linea nella battaglia contro Covid-19.

È in onore di Florence Nightingale, riconosciuta come la fondatrice dell'assistenza infermieristica moderna, che ogni anno il 12 maggio si celebra la Giornata Internazionale dell'infermiere. Durante la guerra di Crimea, i soldati la videro, instancabile, girare giorno e notte tra i feriti e fu denominata la "dama della lampada".

Che Florence avrebbe lasciato un'impronta nella storia, fu evidente sin da subito. Scelse la "chiamata" alla vocazione da infermiera, nonostante al tempo il mestiere fosse poco considerato.

Suoi i precetti e le linee guida seguiti ancora oggi nella cura del paziente, alla base sia dei corsi della Nightingale Training School che istituì nel 1860, che delle Noteson Nursing, un libro di 136 pagine diventato pietra miliare del curriculum delle scuole per infermieri.

Capace di trattare a tu per tu con i grandi luminari del tempo, fra i primati della Nightingale ci fu l'esser la prima donna membro della Royal Statistical Society (entrerà anche all'American Statistical Association), l'aver contribuito alla nascita dei servizi sociali inglesi, così come aver ispirato Henry Dunant per la creazione della Croce Rossa Internazionale.

Donazione alla Casa di Iris

Il CRAL USL PIACENZA A.P.S. ha erogato all'Associazione Insieme per l'Hospice onlus un contributo di 5.000,00 € per l'acquisto di un sanificatore ambientale. 

Questa donazione è stata possibile grazie al contributo dei soci del CRAL USL PIACENZA che hanno devoluto la somma solitamente utilizzata per l’acquisto delle loro strenne natalizie.

L'attrezzatura acquistata è stata consegnata nei giorni scorsi al Direttore Sanitario de “La Casa di Iris”, Dott.ssa Giovanna Albini, presente Sergio Fuochi, con il Presidente del CRAL Paolo Merli unitamente ai rappresentanti: Valeria Barabaschi, Sergio Groppi e Leonardo Rigolli. Il Sanificatore ambientale è attivo sui batteri, sui virus e sui funghi. La funzione principale presso “La casa di Iris” sarà quello di sanificare gli ambienti principalmente dal virus sar-cov con un abbattimento della carica che si aggira attorno al 99%. L'attrezzatura viene utilizzata trutti i giorni negli ambienti comuni ed agisce in tempi rapidi.

APERTURA SEDE OPERATIVA DEL CRAL A FIORENZUOLA D'ARDA

E' a disposizione dei soci l'accesso alla sede operativa del CRAL in Località Caselle Caminata n. 415, la sede si trova in una casa colonica situata nella campagna piacentina sulla provinciale che unisce Fiorenzuola d'Arda al Borgo medievale di Castell'Arquato. I soci possono ritrovarsi presso questa sede per momenti di aggregazione spontanei, per eventi proposti dai soci e/o organizzati dal circolo. A disposizione dei soci una cucina professionale gestita dallo chef gentleman Antonio Illari, al quale è possibile rivolgersi telefonando al +39 334 944 5809 o scrivendo a segreteria@craluslpiacenza.it

SIAMO TUTTI IN DIFFICOLTA’ MA NOI VOGLIAMO GUARDARE ALLA STELLA!

Il CRAL USL PIACENZA A.P.S. quest’anno, in occasione delle festività natalizie, al posto di fare il tradizionale dono ai propri soci ha deciso, cogliendo il suggerimento di alcuni iscritti, di devolvere la somma di cinquemila euro, solitamente spesa per le strenne natalizie, all’Hospice La casa di Iris.

Con l’avvicinarsi delle festività, anche quest’anno era arrivato il momento di porsi la domanda: cosa regalare per Natale ai nostri soci? Purtroppo quest’anno, in clima di pandemia, gestire la logistica dei regali non sarebbe stato facile e pensando ad un gesto simbolico per dire grazie a tutti gli operatori sanitari e in special modo ai nostri iscritti abbiamo pensato ad un’alternativa: sostenere una causa attraverso il nostro dono natalizio. Si è così deciso un gesto solidale verso un’organizzazione non profit come La Casa di Iris una struttura che attraverso l’Associazione Insieme per l’Hospice onlus e la Fondazione, appartiene a tutti i cittadini di Piacenza e provincia.

L’attività qualificata offerta da La Casa di Iris vede impegnati, 365 giorni all’anno, medici, infermieri e professionisti che garantiscono l’assistenza continuativa al paziente e il supporto ai suoi familiari. Una struttura moderna e nuova, dotata di tutti gli accorgimenti per poter accogliere, prendersi cura ed assistere con la massima attenzione persone, non più gestibili a domicilio, con malattie in fase avanzata a rapida evoluzione, per le quali ogni terapia finalizzata alla guarigione non è più possibile.

Il consiglio di presidenza del CRAL USL PIACENZA A.P.S. è molto contento e orgoglioso dei propri soci che hanno reso possibile questo piccolo gesto di aiuto all’Associazione Insieme per l’Hospice onlus, a loro e a tutto il personale sanitario della AUSL di Piacenza, va il nostro grazie in questo tempo così particolare, in questo anno così particolare nel quale vivremo certamente un Natale particolare. Non ci riferiamo alle regole di comportamento, dettate sia dalla situazione oggettiva, sia dai decreti che di questa situazione vorrebbero essere la soluzione.

Gesù nasce ancora, nasce anche quest'anno, nasce proprio in questa situazione, dentro la realtà di queste giornate, scandite ancora dai bollettini sanitari, segnate dalle gravi preoccupazioni economiche di moltissime famiglie, attraversate dalla paura, caratterizzate da una speranza che pare farsi sempre più debole. La nascita di Gesù, allora come oggi, è un dono. Per qualcuno, come per i pastori di quel tempo, un dono inaspettato, per altri un dono atteso.

Questa è l’occasione per fare gli Auguri di Buone Feste condividendo l’eBook UN GIORNO DOPO L’ALTRO a cui il nostro CRAL ha contribuito con l’autore Guido Mezzera, nel ricordo dell’anno internazionale dell’infermiere e dell’ostetrica per dire, grazie a tutte quelle persone, medici, infermieri, tecnici che hanno e che prestano il loro servizio nelle nostre strutture sanitarie.

Parliamo di mascherine ...

In Austria e, a partire dallo scorso 25 gennaio, in Germania le mascherine FFP2 sono obbligatorie in tutti i negozi e sui mezzi di trasporto pubblico. Ciò significa che, per alcuni paesi europei, le mascherine chirurgiche e quelle più economiche non sono più ritenute sufficienti per garantire un adeguato grado di sicurezza ai cittadini. Ecco perché accade, e perché dovreste iniziare seriamente a mettere da parte qualche FFP2 per lo meno per determinate occasioni. Al di là delle differenze regionali, in generale si sta facendo breccia in Europa l’idea che sia necessario indossare mascherine di grado medico in tutti i luoghi ad elevata frequentazione, come gli autobus, i centro commerciali, la sala d’attesa del dottore. In tutti questi casi, Baviera e Austria impongono l’impiego di “facciali filtranti” FFP2 e FFP3, o delle loro omologhe KN95 o N95; niente mascherine chirurgiche, low-cost o prive di certificazioni mediche, insomma. Perché solo le prime garantiscono il blocco della maggior parte degli aerosol e delle droplet provenienti dall’esterno; ed è importante sapere che mentre le droplet si fermano a circa 3 metri dopo l’espirazione, l’aerosol può viaggiare per molti metri. In particolare, si richiede che la protezione facciale sia dotata di diversi strati di tessuto, di una pinza metallica attorno al naso e delle diciture “Type II” o “Type III” oltreché del marchio CE. Le protezioni plastiche davanti il viso non bloccano droplet e aerosol, e dunque sono da considerarsi non affidabili. Il problema è che le nuove varianti del virus spaventano i governi del Vecchio Continente. “Il virus si è evoluto per contagiare di più,” spiega a Repubblica Carlo Federico Perno, virologo del Bambin Gesù di Roma. “Da un lato chi è contagiato dalle nuove varianti diffonde più virus. Dall’altro chi entra in contatto con questo virus ha bisogno di una quantità inferiore di microrganismi per infettarsi. Le Ffp2 proteggono meglio perché sono più aderenti alla pelle del viso. Non fanno entrare aria potenzialmente infetta quando inspiriamo, ma hanno lo svantaggio di rendere la respirazione un po’ difficoltosa e trattengono al loro interno parte dell’anidride carbonica espirata. Salire le scale provoca facilmente affanno. Sono ottime mascherine, ma vanno usate con buon senso. Le chirurgiche, se indossate bene, restano una buona protezione”. Buona, ma non altrettanto efficace. Anche perché oramai l’abbiamo imparato un po’ tutti: le mascherine chirurgiche risultano efficaci nel bloccare soprattutto le goccioline in uscita, e meno quelle in entrata. Tradotto in soldoni, proteggono più gli altri che chi le indossa. Ecco perché è fondamentale praticare il distanziamento sociale, e utilizzare tutti la mascherina. In base ai più recenti studi, tuttavia, risulta che la variante inglese sia più contagiosa del 50-70%, e che quella brasiliana e sudafricana siano perfino più temibili da questo punto di vista. Grazie ad una mutazione della proteina Spike che permette loro di aggredire il corpo umano, infatti, ora sono ancora più aggressive e dunque, sul lungo andare, tenderanno a diffondersi maggiormente rispetto al Covid-19 che conosciamo. “Un contagio nasce sempre da una falla nella nostra protezione” spiega Perno. “Con la variante più contagiosa, può bastare un errore più piccolo per ritrovarsi infettati.” Ecco perché, in un ottica di contenimento del virus, ha senso iniziare ad acquistare qualcuna di queste mascherine. Il fatto è che le FFP2 costano molto di più delle omologhe chirurgiche: parliamo di circa 2,00 € contro i 50 centesimi a cui si riescono a trovare facilmente (ma online si trovano offerte molto migliori). Pertanto, a nostro modo di vedere, ha senso ragionare su un’alternanza intelligente tra le due. Le chirurgiche proteggono meno e costano meno; le FFP2 filtrano di più ma sono più care. E allora, meglio utilizzare le prime per attività all’aria aperta, dove c’è poca gente, e come “mascherina da tutti i giorni.” E invece ripiegare su FFP2 in tutti quei contesti in cui sappiamo di dover incontrare molte persone, tipo in aeroporto, in treno, sul traghetto, al centro commerciale. In questo modo si evita di spendere un patrimonio, e si riceve una ragionevole copertura proporzionata al rischio del momento. Fermo restando che la FFP2 non fa decadere le altre due regole d’oro, vale a dire il distanziamento sociale e il lavaggio frequente delle mani. In attesa del vaccino, questo per ora passa il convento.

Educazione civica e galateo

In questi giorni recandoci in negozi per le spese legate alle festività natalizie, abbiamo potuto costatare l’impoverimento della nostra coesione sociale.

Innanzi tutto non si trovano negozi (esclusi alcuni supermercati) che indichino una corsia preferenziale per le persone disabili e se ti trovi in coda sostenuto dal “tuo bastone” nessuno ti lascia passare avanti ... insomma, atteggiamenti che ci hanno fatto pensare all’educazione civica e al galateo, che una volta la scuola e la famiglia ci insegnavano.

È vero che in questo anno scolastico l'educazione civica è stata nuovamente introdotta, come insegnamento, nelle scuole di ogni ordine e grado. È una sfida che vuole aiutare gli alunni a vivere l'appartenenza alla comunità più ampia, alle Istituzioni, allo Stato … scoprendo i propri diritti e i propri doveri.

L’educazione civica nella scuola era sta introdotta da Aldo Moro nel lontano 1958 (all’ora Ministro dell'Istruzione durante i governi Zoli e Fanfani), l'educazione civica è poi diventata obsoleta negli anni '90, per poi tornare a far parlare di sé.

Oggi diventa sempre più urgente il recupero di una dimensione educativa che formi i giovani sui principi che consentono uno sviluppo civile della società e la conservazione dei legami di coesione sociale, indispensabili per immaginare un futuro vivibile e uno sviluppo possibile per il nostro Paese.

Nella scuola e nella società più in generale, si assiste da anni al progressivo indebolimento del senso di responsabilità e del rispetto reciproco.

La scuola è il luogo dove si formano i cittadini e dove i piccoli e le loro famiglie apprendono il vivere consociato in modo responsabile ed attento, sin dalla scuola per l’infanzia, in un percorso di conoscenza della Costituzione e dei suoi principi fondamentali, quali l’eguaglianza con le sue declinazioni più urgenti quali il contrasto alla disparità di genere, di etnia e di religione.

Vogliamo anche ricordare che al giorno d’oggi non esiste più il galateo come lo aveva designato Monsignor Della Casa, i costumi si sono evoluti e, con il passare del tempo, ogni consiglio scritto in passato sembra essere stato superato.

Questo, però, non vuol dire che non esistano più regole da seguire: l’etichetta è in continua evoluzione e riesce a unire sia nuove esperienze che vecchi usi. Se, dunque, cambia nella sua sostanza, lo scopo del galateo è sempre lo stesso: il rispetto del prossimo, una convivenza gradevole tra individui e una società più armoniosa per il benessere di tutti.

Redazionale del presidente

Nei giorni scorsi, parlando con un sanitario dell’ospedale di Piacenza ho chiesto se era iscritto al CRAL, mi sono sentito rispondere che non ha rinnovato (già da diversi anni) la sua adesione al circolo aziendale perché troppo costoso (15,00 Euro all’anno) e perché non viene più fatto il giornalino (oggi abbiamo nuovi strumenti di comunicazione, dalla rete intranet aziendale al sito internet, dai social alle App).

Sul momento mi sono trattenuto dal rispondere, poi ricordando il celebre discorso di John Fitzgerald Kennedy nel giorno del suo insediamento alla Casa Bianca, il 20 gennaio 1961 ... “Ask not what your country can do for you; ask what you can do for your country", traduzione: "Non chiederti cosa può fare il tuo paese per te, chiediti cosa puoi fare tu per il tuo paese", ho fatto mio questo pensiero adattandolo alla situazione: “non chiederti cosa può fare il CRAL per i suoi soci, chiediti cosa puoi fare tu per il CRAL”.

È dal 1961 che c’è un CRAL della AUSL di PIACENZA, oggi i giovani sembra non conoscano questa realtà e non si associano, ogni anno abbiamo diversi pensionamenti e nonostante il nostro CRAL sia tra i più numerosi della nostra regione, le sue file si stanno assottigliando ... abbiamo bisogno di nuove adesioni, sia per sostenere le diverse attività che il Circolo promuove, sia per avere soci attivi al suo interno.

Il 2020 è stato un anno particolare, non abbiamo potuto fare le solite attività associative a causa dell’emergenza covid, ma ci siamo attivati per consentire ai sanitari impegnati nell’emergenza (tutti e non solo i soci del CRAL) una vacanza per ricaricarsi dopo il periodo di intenso lavoro, così 70 famiglie di quattro persone hanno potuto usufruire di un soggiorno gratuito di una settimana in una delle strutture ricettive della riviera romagnola presso i Villaggi Camping & Natura.

Ora, in occasione delle prossime festività natalizie abbiamo concordato di devolvere, la somma solitamente impegnata per l’acquisto dei doni natalizi, all’Hospice Casa di IrisAi soci del CRAL e a tutto il personale della AUSL mettiamo a disposizione un eBook dello scrittore Guido Mezzera realizzato con il coordinamento del nostro CRAL e al quale ho avuto il privilegio di collaborare con l'autore. Con questa pubblicazione vogliamo ricordare che il 2020 è anche l’anno internazionale dell’infermiere e dell’ostetrica. E’ un piccolo pensiero, con la speranza che sia gradito, e che sia di stimolo per associarsi al CRAL.

Paolo Merli - Presidente CRAL USL PIACENZA A.P.S.